domenica 21 luglio 2019

Cavalleria italica


Cavalleria Sannita

Il Sannio è una regione sostanzialmente montuosa, dunque non particolarmente idonea all’utilizzo di unità montate. Eppure, la cavalleria media sannita godeva di un’ottima fama. Gli stessi romani la utilizzarono come cavalleria alleata durante la seconda guerra punica. E rimase tale fino alla guerra sociale (90-88 a.C.), quando tutti gli italici delle regioni centro-meridionali ottennero la cittadinanza romana. Da allora, divenne parte integrante dell’esercito romano.

Cavalleria media, armata di lancia, scudo ed armatura

Cavalleria Campana

Nei molti scontri, essi [i Campani] erano di norma vincitori nelle battaglie equestri, mentre in quelle di fanteria essi erano battuti.
[Tito Livio, Ab Urbe Condita, XXVI, 4]

La Campania è sempre stata una regione ricca; le sue numerose pianure erano ottimi pascoli per gli allevamenti equini della nobiltà locale, che forniva i cavalieri necessari alla difesa della capitale, Capua.
Appartenenti a questa aristocrazia, gli
Equites Campanici erano noti come i migliori cavalieri italici, i cui unici rivali furono i Sanniti. I cavalieri Campani cavalcavano cavalli da guerra robusti, seppur piccoli. Indossavano armature di bronzo, scudo e schinieri; erano armati di giavellotti e di spada greca di tipo Kopis.
I cavalieri Campani formavano un’eccellente
cavalleria media. Se da una parte era abile nelle tattiche di schermaglia, con il continuo susseguirsi di cariche e ritirate, dall’altra, grazie all’armamento, risultava adatta anche alla mischia, spesso contro piccoli gruppi di nemici isolati oppure ai fianchi dello schieramento avversario.
Come per tutte le unità campane, la loro scomparsa avvenne alla fine della Seconda Guerra Punica (218-202 a.C.). In questa guerra, delle due più potenti cavallerie medie italiche, una rimase fedele all’alleanza romana (quella sannita), mentre l’altra (quella campana) passò tra le fila cartaginesi. Dopo la conquista romana di Capua (211 a.C.), la popolazione maschile fu passata per le armi o venduta come schiava, ponendo fine alla loro grande tradizione della cavalleria.
Schieramento di cavalleria media, Sannita o Campana

Cavalleria Etrusca

Alcuni reperti etruschi mostrano cavalieri armati di lancia e spada, protetti da elmo, scudo e piastra pettorale; tuttavia gli Etruschi, pur usando le briglie ed i morsi, non conoscevano le staffe e la sella. E’ difficile pensare, allora, a questi cavalieri come parte delle unità di cavalleria pesante, che impatta sullo schieramento nemico. I cavalieri ritratti appartenevano, in realtà, alla fanteria montata; essi usavano il cavallo solo per spostarsi più rapidamente, ma scendevano dalle montature appena entravano in contatto con il nemico.
La cavalleria etrusca propriamente detta era una
cavalleria leggera; i cavalieri erano armati unicamente di giavellotti e non avevano alcuna protezione personale.
Tuttavia, una scena ritratta su una lastra di rivestimento conservata al museo di Tarquinia mostra cavalieri che combattono in corsa, armati di scudi e con la lancia pronta al tiro. Certo non cavalleria pesante che carica i nemici, ma probabilmente una cavalleria media, con lancia elmo e scudo.
Il compito della cavalleria era di esplorazione e di avanguardia, di ricognizione, di scorta, ed inseguiva i nemici in fuga al termine della battaglia.
Cavalleria leggera, armata solo di lancia

Cavalleria Apula

Le ampie distese pianeggianti della Puglia, rotte sole da dolci vallate, che si estendono dal Gargano a tutto il Tavoliere fino alle punte estreme sul mare, furono tra il VIII e il III secolo a.C. il luogo ideale per l’allevamento equino. Gli Apuli che vi abitavano, avevano la loro base materiale nella coltivazione cerealicola e nell’allevamento dei cavalli, attività che si sostengono vicendevolmente: i cavalli concimavano in loco le terre e la coltivazione dei cereali forniva l’alimentazione anche dei cavalli: il tutto forniva quelli che Virgilio definì come i cavalli “di buona razza” (Eneide XI 678). L’allevamento fu quindi una attività di cui gli Apuli andarono sicuramente fieri, come dimostrano i numerosi conii di molte loro città. I loro cavalli venivano acquistati sicuramente a nord della Apulia, nella terra dei Frentani e dei Marrucini, e ad ovest, dalle popolazioni sannite.
Oltre agli animali, gli Apuli esportarono le loro competenze equestri. Da loro i Tarantini impararono l’arte della cavalleria, che misero a frutto accompagnando Alessandro Magno nella conquista dell’Oriente.
Gli Apuli eccelsero nella cavalleria, combattendo con lancia e scudo, e fornirono numerosi cavalieri ai propri eserciti o ai propri alleati.

Nel 345 a.C. la forte cavalleria dei Messapi (gli Apuli che vivevano più a sud) sconfisse il re spartano Archidamo, che lasciò la vita sul campo nei pressi di Manduria, a pochi Km da Taranto, città a cui voleva fornire aiuto.
Nel 279 a.C., contro Pirro, gli Apuli fornirono 400 cavalieri ai Romani nella battaglia di Ascoli Satriano.
Nelle guerra per il controllo dell’Italia meridionale, gli Apuli, schierati nei due campi avversi, portarono il peso della loro
cavalleria leggera in ambo le parti.
Nel 225 a.C., secondo il console Gaio Fabio Pittore, i Sanniti potevano mettere in campo 70 mila fanti e 7 mila cavalieri, i Lucani 13 mila fanti e 3 mila cavalieri, gli Apuli 50 mila fanti e 16 mila cavalieri; la cifra risulta verosimile se confrontata con i dati sugli allevamenti equini in Apulia. Il numero dei cavalieri disponibili fornisce la prova dell’estrema superiorità della cavalleria Apula su quella degli altri popoli Italici.
Cavalleria leggera, Etrusca o, più verosimilmente, Apula

Bibliografia

§  Leonardo D’Addabbo, Lo spirito guerriero degli antichi Apuli, in Japigia Rivista Pugliese di Archeologia, Anno II, Fasc. III, Brindisi 1931.
§  Vito A. Sirago, L’Apulia dall’indipendenza all’occupazione romana in Études Étrusco-Italiques du Recueil de Travaux d’Histoire et de Philologie 4a Sèrie, Fascicule 31 Louvain 1963.
§  Giuseppe Micali, Storia degli antichi popoli italiani, Tipografia all’insegna di Dante, Firenze 1832.


Cavalleria italica, leggera in prima fila, seguita da quella media

Figurini

Hat 8054 (1/72) – 12 figurini a cavallo, 6 con armatura e 6 senza armatura; 4 pose.

Imbasettamento

Basette 4 x 8 della Bandua Wargames
Cavalleria media: 3 cavalieri con armatura per basetta
Cavalleria leggera: 2 cavalieri senza armatura per basetta

Nessun commento:

Posta un commento