domenica 1 settembre 2019

Fanteria persiana Achemenide

Nel 480 a.C., il Re dei Re Serse avvia una campagna militare contro la Grecia, dando inizio alla Seconda Guerra Persiana (480-479 a.C.). L’immenso esercito attraversa lo stretto dei Dardanelli, marcia attraverso la Tracia e la Macedonia e poi si dirige a sud, verso le città greche.
Erodoto, nelle sue Storie ne racconta sì i fatti, ma fornisce anche una descrizione dello stesso esercito di Serse, in cui ogni Satrapia, ogni regno sottomesso, ogni alleato fornisce un suo contingente.
Al pari del catalogo delle navi di Omero, la descrizione di Erodoto è precisa e sufficientemente dettagliata, almeno per alcuni popoli; per altri è solo accennata.

Nel Libro VII delle Storie, dal paragrafo 61 al paragrafo 83, Erodoto descrive le truppe appiedate di Serse, per passare poi alla descrizione delle truppe montate, cavalleria, cammelli e carri da guerra (84-88) e successivamente della flotta (89-99). Questo è quanto ci dice Erodoto dei Persiani:

“C’erano i Persiani così equipaggiati: un copricapo floscio, detto tiara, sulla testa; colorati chitoni con maniche intorno al corpo e corazze di piastre di ferro simili nell’aspetto a squame di pesce; brache intorno alle gambe; invece di scudi portavano gerre di vimini e cuoio, sotto pendevano le faretre; avevano corte lance, grandi archi e frecce di canna; inoltre pugnali che pendevano dalla cintura lungo la coscia destra.”
[Erodoto, Storie, Libro VII, 61]
Una descrizione simile, riguardo l’abbigliamento dei Persiani, la si ritrova anche in Senofonte, che parla di tuniche lussuose e calzoni variopinti (Senofonte, Anabasi, Libro I, 5, 8).

Ircani

L’Ircania era un’antica satrapia persiana localizzata a sud del Mar Caspio (chiamato dai Greci, appunto, Mare Ircano), nel territorio che oggi è parte dell’Iran settentrionale e parte del Turkmenistan.
Fanteria leggera ircana, in formazione aperta, su un terreno arido e sassoso.

Come tutte le altre satrapie, anche l’Ircania fornì truppe al Re dei Re. Erodoto li liquida molto velocemente, dicendo solo che gli Ircani erano equipaggiati come i Persiani. Tiare e chitoni colorati, quindi, corte lance, pugnali e scudi di vimini rinforzati con il cuoio.

Sparabara

Gli sparabara erano i fanti di prima linea dell’esercito Persiano. Prendevano il nome dal loro scudo (come del resto gli opliti da hoplon ed i peltasti da pelta), lo sparabara, appunto, un grande scudo rettangolare, grande quasi quanto un uomo, fatto in vimini, rivestito in cuoio e rinforzato in alcuni punti in metallo. Oltre allo scudo avevano una armatura medio-pesante come il linothorax ed una lancia lunga quasi tre metri.
Gli sparabara erano i primi a venir in contatto con il nemico nel combattimento corpo a corpo. Essi inoltre assolvevano ad un’altra importante funzione, quella di proteggere gli arcieri mentre scoccavano i propri dardi.
Gli Sparabara con i loro grandi scudi di vimini

Il loro armamento però, si rivelò inefficace quando dovettero affrontare le schiere greche dotate di armi lunghe: la lunghezza della loro lancia non gli permetteva di avere un raggio d’azione sufficiente a contrastare le lance delle falangi greche. Inoltre, lo scudo di vimini, se da un lato garantiva un’ottima difesa contro i dardi, si dimostrò inefficace contro la forza d’urto delle lance oplitiche.

Arcieri

Gli arcieri persiani achemenidi, anch’essi con tiare e chitoni colorati, erano organizzati in ranghi profondi 10 file. La prima fila era occupata dagli sparabara che, con il loro grande scudo, avrebbero dovuto proteggere gli arcieri dal tiro con l’arco nemico e creare una barriera che consentisse agli arcieri di resistere agli assalti, non tanto di cavalleria, ma almeno della fanteria.


Le grandi faretre che hanno questi arcieri, oltre che nelle descrizioni di Erodoto, si ritrovano raffigurati nei murali ceramici invetriati conservati nel Pergamon Museum di Berlino, provenienti dal palazzo di Dario I a Susa.

Immortali

Gli Immortali (Armtaka) formavano la guardia imperiale del Re persiano, ed erano l’unità d’élite.
I Diecimila soldati persiani scelti […]  si chiamavano Immortali per la seguente ragione:  se uno di loro veniva a mancare al numero, colpito da morte o da malattia, ne veniva scelto al suo posto un altro, sicché non erano mai né più né meno di diecimila. Il maggior lusso lo esibivano i Persiani, che erano anche i più forti. Il loro abbigliamento era quello descritto, ma inoltre si distinguevano per il molto oro che avevano addosso.
Erodoto, Le Storie, Libro VII, 83
Come ci informa lo stesso Erodoto, al di là del lusso sfoggiato anche durante la battaglia (bracciali, collane ed anelli d’oro), l’equipaggiamento degli Immortali era lo stesso degli altri Persiani, sebbene fossero più addestrati al combattimento rispetto alle altre unità.
Gli Armkata, guardia personale di Serse

Figurini

Zvezda 8006 (1/72). Immortali, fanteria persiana (V-IV sec a.C.)

Imbasettamento

Basette 4 x 8 della Bandua Wargames e basette in compensato autoprodotte.
§  Sparabara, fanteria media 9 figurini per basetta (2 basette);
§  Armtaka, fanteria media 9 figurini per basetta;
§  Arcieri, fanteria leggera 8 figurini per basetta;
§  Ircani, fanteria leggera in formazione aperta, 6 figurini per basetta;
La sabbia utilizzata per le basi è originale della Cappadocia.
Schieramento della fanteria persiana

Bibliografia

Erodoto, Le Storie Libri V, VI, VII, Garzanti, 1990; trad it. dal greco di Fulvio Barberis

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