Nel 480 a.C., il Re dei Re Serse avvia una campagna militare contro
la Grecia, dando inizio alla Seconda Guerra Persiana (480-479 a.C.). L’immenso esercito
attraversa lo stretto dei Dardanelli, marcia attraverso la Tracia e la Macedonia
e poi si dirige a sud, verso le città greche.
Erodoto,
nelle sue Storie ne racconta sì i fatti, ma fornisce anche una descrizione dello
stesso esercito di Serse, in cui ogni Satrapia, ogni regno sottomesso, ogni alleato
fornisce un suo contingente.
Al pari del catalogo delle navi di Omero, la descrizione di Erodoto è precisa e sufficientemente dettagliata, almeno per alcuni popoli; per altri è solo accennata.
Al pari del catalogo delle navi di Omero, la descrizione di Erodoto è precisa e sufficientemente dettagliata, almeno per alcuni popoli; per altri è solo accennata.
Nel
Libro VII delle Storie, dal paragrafo 61 al paragrafo 83, Erodoto descrive le truppe
appiedate di Serse, per passare poi alla descrizione delle truppe montate, cavalleria,
cammelli e carri da guerra (84-88) e successivamente della flotta (89-99). Questo
è quanto ci dice Erodoto dei Persiani:
“C’erano i Persiani così equipaggiati: un copricapo floscio, detto
tiara, sulla testa; colorati chitoni con maniche intorno al corpo e corazze di piastre
di ferro simili nell’aspetto a squame di pesce; brache intorno alle gambe; invece
di scudi portavano gerre di vimini e cuoio, sotto pendevano le faretre; avevano
corte lance, grandi archi e frecce di canna; inoltre pugnali che pendevano dalla
cintura lungo la coscia destra.”
[Erodoto, Storie, Libro VII, 61]
[Erodoto, Storie, Libro VII, 61]
Una
descrizione simile, riguardo l’abbigliamento dei Persiani, la si ritrova anche in
Senofonte, che parla di tuniche lussuose e calzoni variopinti (Senofonte, Anabasi, Libro I, 5, 8).
Ircani
L’Ircania
era un’antica satrapia persiana localizzata a sud del Mar Caspio (chiamato dai Greci,
appunto, Mare Ircano), nel territorio che oggi è parte
dell’Iran settentrionale e parte del Turkmenistan.
Fanteria leggera ircana,
in formazione aperta, su un terreno arido e sassoso.
Come
tutte le altre satrapie, anche l’Ircania fornì truppe al Re dei Re. Erodoto li liquida
molto velocemente, dicendo solo che gli Ircani erano equipaggiati come i Persiani.
Tiare e chitoni colorati, quindi, corte lance, pugnali e scudi di vimini rinforzati
con il cuoio.
Sparabara
Gli
sparabara
erano i fanti
di prima linea dell’esercito Persiano. Prendevano il nome dal loro scudo (come del
resto gli opliti da hoplon ed i peltasti da pelta), lo sparabara, appunto, un grande scudo rettangolare, grande quasi quanto un uomo,
fatto in vimini, rivestito in cuoio e rinforzato in alcuni punti in metallo. Oltre
allo scudo avevano una armatura medio-pesante come il linothorax ed una lancia lunga quasi tre
metri.
Gli
sparabara
erano i primi
a venir in contatto con il nemico nel combattimento corpo a corpo. Essi inoltre
assolvevano ad un’altra importante funzione, quella di proteggere gli arcieri mentre
scoccavano i propri dardi.
Gli Sparabara con i
loro grandi scudi di vimini
Il loro armamento però, si rivelò inefficace quando dovettero affrontare le schiere greche dotate di armi lunghe: la lunghezza della loro lancia non gli permetteva di avere un raggio d’azione sufficiente a contrastare le lance delle falangi greche. Inoltre, lo scudo di vimini, se da un lato garantiva un’ottima difesa contro i dardi, si dimostrò inefficace contro la forza d’urto delle lance oplitiche.
Arcieri
Gli
arcieri persiani achemenidi, anch’essi con tiare e chitoni colorati, erano organizzati
in ranghi profondi 10 file. La prima fila era occupata dagli sparabara che, con il loro grande scudo,
avrebbero dovuto proteggere gli arcieri dal tiro con l’arco nemico e creare una
barriera che consentisse agli arcieri di resistere agli assalti, non tanto di cavalleria,
ma almeno della fanteria.
Le
grandi faretre che hanno questi arcieri, oltre che nelle descrizioni di Erodoto,
si ritrovano raffigurati nei murali ceramici invetriati conservati nel Pergamon
Museum di Berlino, provenienti dal palazzo di Dario I a Susa.
Immortali
Gli
Immortali (Armtaka) formavano la guardia imperiale
del Re persiano, ed erano l’unità d’élite.
I Diecimila soldati persiani scelti […] si chiamavano Immortali per la seguente ragione: se uno di loro veniva a mancare al numero, colpito
da morte o da malattia, ne veniva scelto al suo posto un altro, sicché non erano
mai né più né meno di diecimila. Il maggior lusso lo esibivano i Persiani, che erano
anche i più forti. Il loro abbigliamento era quello descritto, ma inoltre si distinguevano
per il molto oro che avevano addosso.
Erodoto, Le Storie, Libro VII, 83
Erodoto, Le Storie, Libro VII, 83
Come
ci informa lo stesso Erodoto, al di là del lusso sfoggiato anche durante la battaglia
(bracciali, collane ed anelli d’oro), l’equipaggiamento degli Immortali era lo stesso
degli altri Persiani, sebbene fossero più addestrati al combattimento rispetto alle
altre unità.
Gli Armkata, guardia
personale di Serse
Figurini
Zvezda
8006 (1/72). Immortali, fanteria persiana (V-IV sec a.C.)
Imbasettamento
Basette
4 x 8 della Bandua Wargames e basette in compensato autoprodotte.
§ Sparabara, fanteria media 9 figurini
per basetta (2 basette);
§ Armtaka, fanteria media 9 figurini
per basetta;
§ Arcieri, fanteria leggera 8 figurini
per basetta;
§ Ircani, fanteria leggera in formazione
aperta, 6 figurini per basetta;
La
sabbia utilizzata per le basi è originale della Cappadocia.
Schieramento della
fanteria persiana